Un concentrato di Toscana

Veduta aerea notturna del centro di Sarteano

Sarteano è un’altra Pienza, visti il legame con Pio III e dei suoi fratelli, nipoti di papa Pio II, e gli edifici legati alla famiglia. Ma è anche una piccola Chiusi, per i preziosi ritrovamenti di epoca etrusca, custoditi in un prezioso museo e gli affreschi di una tomba, la “Quadriga infernale“, come simbolo. Ed è quasi una stazione termale, con il suo parco delle piscine ricche di acqua salubre, di sorgente, che un tempo alimentava una realtà termale importante. Senza parlare delle produzioni di vino, olio extravergine di oliva, formaggio: un’altra Montepulciano? Siamo in un territorio costellato dal monte Cetona, che si affaccia da un lato sulla Val di Chiana, dall’altro sulla Val d’Orcia: per queste e tante altre ragioni, compresa l’antica Giostra del SaracinoSarteano è un concentrato di elementi che altrove sono predominanti, più eclatanti, che qui si completano nell’integrazione. Lo dimostra quell’elegante e possente castello, esempio del passaggio da un sistema difensivo medievale a quello legato alle armi da fuoco. In questa cittadina-fortezza i figli di Laudomia Piccolomini e del sarteanese Nanni Tedeschini hanno innescato un circuito virtuoso che ha prodotto palazzi, chiese, opere d’arte, degne della città ideale di Pio II. Basti citare l’Annunciazione del Beccafumi: un’opera straordinaria, degna di stare al Louvre. Oppure il bellissimo teatro comunale. E appena fuori dal centro storico, ecco la riserva naturale a Pietraporciana, l’abbazia di Spineta, villaggi come FontevetrianaCastiglioncello del Trinoro, un tempo piccolo Comune proteso verso la val d’Orcia e l’Amiata. Altri piccoli insediamenti sono immersi in un paradiso, con grotte e luoghi leggendari, che hanno visto la presenza anche di San Francesco. Fuori dai tradizionali, circuiti, ma ricca di contenuti elevati, destinati a palati fini: Sarteano è la tua personale scoperta.

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