Sarteano: storia, arte e cultura di un borgo toscano
Sarteano: storia, arte e cultura di un borgo toscano
Immergiti nella millenaria storia di Sarteano, un borgo gioiello incastonato tra le dolci colline toscane. Un viaggio affascinante che dalle prime testimonianze etrusche ci conduce attraverso secoli di storia, tra fondazione, sviluppo e gli eventi più significativi che hanno plasmato il suo ricco patrimonio culturale.
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I primi documenti che parlano del castello risalgono al 1038, quando Sarteano apparteneva ai conti Manenti, consorteria longobarda. La sua
IX secolo a.C
L’epoca etrusca
L’epoca etrusca a Sarteano ha lasciato testimonianze significative che risalgono a un periodo compreso tra il IX e il I secolo a.C. Le prime testimonianze di insediamenti etruschi si trovano nelle zone collinari più elevate, vicino alla necropoli di Sferracavalli, e risalgono alla fine del IX secolo a.C.
Epoca Romana
Acque termali del “Bagno Santo”
Le prime testimonianze dell’utilizzo delle acque termali di Sarteano risalgono all’epoca romana, come testimoniano alcuni reperti archeologici rinvenuti nella zona. Le terme erano conosciute per le loro proprietà curative e venivano utilizzate per curare diverse patologie.
Nel corso dei secoli, le terme di Sarteano hanno subito diverse trasformazioni, ma hanno sempre mantenuto la loro importanza come luogo di cura e benessere.
776 d.C
Prima menzione di Sarteano
(Vicus Sarturianus)
La prima menzione di Sarteano risale al 776 d.C., con il nome di Vicus Sarturianus.
XI secolo
Sarteano diventa feudo dei conti Farolfi – Peponi – Manenti
Intorno al Sec. XI divenne il centro di un esteso feudo sotto i conti Farolfi – Peponi – Manenti, famiglia di origine longobarda, alla quale si deve l’edificazione della romanica Abbazia vallombrosana di Spineta.
1178
Manente di Pepone ottiene giurisdizione anche su Chiusi
Nel 1178 Manente di Pepone, con privilegio del Barbarossa, otteneva giurisdizione anche su Chiusi ed il suo territorio.
XIII secolo
Sarteano contesa da Siena, Orvieto e Perugia
Fin dai primi del Sec. XIII Sarteano fu contesa da Siena, Orvieto e Perugia.
1379
Sarteano entra a far parte della Repubblica di Siena
Dopo, declinando la potenza di Orvieto, Sarteano passò sotto il controllo di Perugia, ma nel 1379, dopo un’altra parentesi orvietana, entrò nell’ambito della sovranità senese, con atto di dedizione alla Repubblica. In questo erano previsti la consegna del Cassero ai senesi e l’elezione di un podestà di un cittadino senese.
Nel 1467 si arrivò ad un’accomandigia perpetua, mentre due anni dopo si provvedeva da parte delle autorità cittadine al rafforzamento delle difese del cassero.
1528
Baldassarre Peruzzi completa la ristrutturazione della Rocca
Nel quadro del potenziamento delle difese promosso da Siena, nel 1528 sembra che Sarteano sia stato visitato da Baldassarre Peruzzi, che forse redasse un progetto per la loro ristrutturazione.
XIV-XV secolo
Importanti testimonianze pittoriche della Scuola senese
Sarteano conserva importanti testimonianze pittoriche della Scuola senese dei Secc. XIV – XV, in particolare, di Jacopo di Mino del Pellicciaio (S. Francesco, S. Martino) e di Girolamo del Pacchia (5. Lorenzo). La Chiesa dl San Francesco, che conserva i quattrocenteschi affreschi della romanica Chiesa di S. Vittoria, presenta una facciata rinascimentale esemplata su quella della Cattedrale di Pienza. L’intervento si deve infatti a Pio III, nativo di Sarteano e nipote di Pio Il Piccolomini. Nella neoclassica Chiesa di San Martino si trova la tavola raffigurante “L’Annunciazione” (1552), capolavoro del grande manierista senese Domenico Beccafumi.
La pala, una delle ultime opere pittoriche di Beccafumi, è ricordata in un documento del 1548 come realizzata per un tale Antonio di Gabriello da Sarteano e, dopo due anni, non ancora pagata: di ciò si lamentava il pittore coi governatori di Siena. Nel documento si legge anche che era stata allogata verso il 1545 e vi si accenna inoltre a “più figure” che dovevano esser presenti in una predella oggi perduta. La tavola proviene dalla pieve di Santa Vittoria, della quale oggi sopravvivono solo alcuni resti.
1712
La Giostra del Saracino
la rappresentazione della Giostra assume carattere di continuità a partire dal 1712, quando si decise di eliminare il “Gioco della Pugna” pericoloso e violento (archivio comunale Sarteano – memorie vol. Q a f.217 v).Così si continuò fino al 1929, ultima notizia della Giostra corsa in piazza e nel 1933, da un’iniziativa del commissario prefettizio dell’epoca, marchese Guidone Bargagli Petrucci, la Giostra raggiunse un nuovo splendore, ristrutturata con l’istituzione delle attuali cinque contrade.
Alcune testimonianze archivistiche documentano già esistente alla fine del ‘600 un teatro presso le stanze del Palazzo Pubblico. Nel 1731 venne fondata l’Accademia degli Arrischianti che nel 1740 trasferì la propria sede dal palazzo Goti alle stanze del Palazzo Pubblico.
1849
Garibaldi visita Sarteano
Il giorno successivo, il 2 luglio 1849, Garibaldi e i suoi uomini arrivarono a Sarteano, dove furono accolti dalla popolazione locale. Garibaldi alloggiò presso la famiglia Bonfanti, mentre i suoi uomini furono ospitati in alcune case del paese.
1951
Film “Il Cristo proibito”
Questo film è stato girato fra Sarteano, Montepulciano e la Val d’Orcia nel 1951 per la regia di Curzio Malaparte con Raf Vallone e Gino Cervi. Se interessa vedere come erano i nostri luoghi potete vederlo a questo indirizzo. https://www.youtube.com/watch?v=WJTZZNbJOJc
Un ringraziamento speciale
Un ringraziamento speciale va alla pagina Facebook “Vecchia Sarteano” per aver gentilmente concesso l’utilizzo di alcune foto presenti in questa pagina.
Scopri Sarteano
Ti invitiamo a sfogliare le diverse sezioni per approfondire la conoscenza di Sarteano, un luogo dove storia, arte e cultura si fondono in un’esperienza unica e indimenticabile.