Nel nome di San Rocco

Inizialmente i cavalieri giostravano in nome delle compagnie laicali e chiese (non parrocchiali). Dalla fine del 1700 ai primi anni del 1900 i cavalieri gareggiarono a titolo personale, assumendo nomi peculiari come cavaliere del Monte, della Penna, del Montone, del Sole, della Luna, e così via. Quanto alla data, venne sempre più frequentemente unificata con quella del 15 agosto, festa dell’Assunta. Tutto rimase immutato fino al 1933, quando vennero istituite le cinque attuali contrade, corrispondenti alle parrocchie in cui era suddiviso il territorio comunale, si adottarono i costumi del folclore locale, si assegnarono i colori rimasti ancora oggi invariati. I cavalieri correvano in nome delle contrade, mentre il Saracino recava nello scudo un tabellone di punteggio al posto dell’anello. Si conservò la processione con la statua di san Rocco, ma la data fu spostata alla prima domenica successiva al 15 agosto, se non alla prima domenica di settembre. Dopo la sospensione del periodo bellico, la giostra fu ripresa nel 1947. Alle contrade furono assegnati i nomi dei rioni, anziché quello dei santi delle parrocchie e furono attribuiti dei distintivi araldici. Nel 1982 (dopo la ventennale sospensione avvenuta dal 1962) si è recuperata quanto possibile la tradizione: così i nomi sono tornati ad essere quelli delle parrocchie, tenendo solo come precisazione quelli dei rioni.

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