Prima di tutto l’acqua della zona di Santa Lucia, dove sgorga la sorgente delle Canalette. La catalogazione di queste acque rientra tra quelle sulfuree-alcaline che fuoriescono ad una temperatura di 24° circa. Sono ritenute curative per l’infezione degli occhi (il riferimento alla santa protettrice della vista non è casuale) e della pelle. La sorgente delle Canalette sono conosciute (o meglio, lo erano nelle epoche medievale e moderna) come acque del Bagno Santo: rientrano tra quelle sulfuree-alcaline che fuoriescono ad una temperatura di 24° circa escono ritenute curative per l’infezione degli occhi e della pelle e alimentano una piscina che ha un continuo ricambio d’acqua. Strano destino: quasi “dequalificate” a specchi d’acqua con finalità meramente ludica, un tempo queste acque avevano una grande reputazione in campo medico. Ma vale la pena utilizzrne i benefici! Sarteano è ricca di sorgenti. L’acqua si trova in grandi vasche a Fontevetriana (toponimo indicativo, specie per i viandanti di un tempo) e in una fonte accanto al rifugio di Pietraporciana. Le acque scorrono verso valle, sgorgano tra i campi. E a Casa Bebi, ai piedi del Cetona, ecco che nasce l’Orcia. L’acqua è nascosta, ma scorre anche sotto il centro abitato, lambendo le case in una miriade di cunicoli. Persino l’attuale biblioteca è stata ricavata all’interno degli antichi lavatoi, uno dei punto di raccolta di acqua che è stata incanalata, ma che caratterizzava lo spazio esterno alle mura di Sarteano.