La tomba della Quadriga infernale

La tomba, scavata nel travertino ad una profondità di cinque metri con un dromos di accesso di venti metri, è decorata da un ciclo pittorico con colori vivaci e accesi che risaltano sopra l’intonaco bianco. Sul lato destro del corridoio di accesso è raffigurata una quadriga, composta da due leoni e due grifoni, che traina un carro condotto da un demone dall’aspetto inquietante con volto arcigno e sguardo spiritato (forse Charun, omologo del Caronte greco nella funzione di accompagnatore delle anime verso l’Ade, in una originale – per gli Etruschi – funzione di auriga). Quindi una scena di grande vivacità: due figure maschili distese sul letto per banchetto che si rivolgono un eccezionale gesto di affetto, anch’esso senza confronti nell’arte etrusca, e che rappresentano i due defunti nella tomba mentre sono a banchetto nell’Ade. Accanto a loro un servitore con un colino per filtrare il vino. Al di sotto, un fregio di delfini che si gettano tra le onde marine, in cui il tuffo simboleggia il momento di passaggio al mondo ultraterreno. Nella camera di fondo si trova uno straordinario serpente a tre teste che rappresenta uno dei tanti mostri che popolavano il mondo dell’oltretomba etrusco, così come il più frequente ippocampo della parete di fondo. Qui troneggia un colossale sarcofago di alabastro grigio, con il defunto recumbente appoggiato a due cuscini e una kline a rilievo sulla cassa. Sia lo stile delle pitture che gli oggetti del corredo rimandano alla seconda metà del IV sec. a. C.

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