Ranieri di Manente fu un feudatario di Sarteano. La concessione di un diploma attesta la non casuale presenza di Ottone IV a Sarteano il 3 agosto 1210, ma è ancora una cronaca (del francescano Tommaso Tosco) a menzionare con efficace sintesi il ruolo di primo piano di Ranieri nell’esercito dell’imperatore, in Sicilia: «comes Ranerius de Sartiano genere Tuscus Siciliam occuparat et diversi diversos invaserant comitatus». Anni dopo, la portata notevole del ruolo di Ranieri è evocata in una lettera con cui Federico II rispondeva a Onorio III (7 aprile 1220), il cui tono palesa un livore nei riguardi del conte di Sarteano e dei suoi familiari (sono menzionati un fratello e un nipote) a causa di un’ostile e poco lucida azione contro lo Svevo, nella quale anche il rapporto con Pisa giocava il suo peso. Federico protestava con il pontefice perché Ranieri aveva usurpato quella che definiva «terra nostra» e insinuava addirittura un tentato omicidio ai suoi danni; aggiungeva, poi, che Ranieri, nonostante meritasse una pena commisurata a tanta nequizia, sarebbe stato lasciato libero grazie all’intervento papale a patto, però, che restituisse i territori di cui si era appropriato in Sicilia.