Mostra fotografica dal 7 settembre alla Rocca Manenti
Ci sono i grandi chef stellati ma anche persone comuni, giovani cuochi al lavoro, bartdener, gelatieri e piatti straordinari, ricchi di cromatismi nella mostra “I colori del cibo” alla Rocca Manenti (Ram). Istantanee che riescono a mettere a nudo l’essenza attraverso dettagli, particolari, sinestesie, giochi di luce grazie a Luca Managlia, fotografo di food considerato tra i maggiori ritrattisti nella nicchia più trendy degli ultimi anni, capace di non rimanere su un piano meramente estetico. Anzi. Rivelatore è il commento didascalico che ha aggiunto a una sua foto: «Amo chi lavora, amo rappresentare chi lavora. Per quanto l’alta cucina sia considerata un genere voluttuario, c’è una quantità di lavoro dietro immensa. Amo rappresentarla per far capire l’importanza del lavoro. L’uomo e la sua fatica, ma anche l’uomo e la sua capacità di generare bellezza, devono essere al centro del mio lavoro. Questo tema meriterebbe una mostra a parte».
Intanto si può ammirare questa piccola antologia delle immagini più evocative degli ultimi 25 anni del lavoro di Luca Managlia, che si occupa di gastronomia ben prima che il settore diventasse mainstream e prima ancora che diventasse fotografo. Dopo aver iniziato in un importante studio televisivo fiorentino, occupandosi di programmi e spot anche per le tv nazionali, Luca Managlia è passato alla Telemontecarlo di Vittorio Cecchi Gori e al Gambero Rosso tv, diventando il primo conduttore della rete aperta insieme a Stefano Bonilli. È in quell’ecosistema che hanno visto la luce per la prima volta tanti formati e rubriche che oggi sono comuni. «Eravamo intorno alle fine del millennio, negli anni in cui iniziavano i problemi economici dell’editoria – racconta – e le foto servivano già come corredo ai miei pezzi giornalistici. Capii a quel punto che dovevo usare le immagini per raccontare le storie e i protagonisti del mondo del food». Passata la soglia dei 50 anni, il passaggio dall’obiettivo della macchina da presa a quello delle macchine fotografiche. «Perché la foto? Può essere una contraddizione: avevo bisogno di qualcosa che avesse il sapore di una sfida artigianale e artistica al tempo stesso. Rispetto al video, con la fotografia hai un rapporto diverso: sei tu e la storia, nessun filtro. Un po’ la stessa relazione che passa tra lo scrittore e la pagina bianca. Cosa emoziona, in una foto? Beh, possono essere i colori, forse. Ma nei soggetti umani amo spesso il bianco e nero. Ciò che mi colpisce può essere uno sguardo, un’espressione, il contesto. Nelle mie foto, che in fondo hanno un solo argomento generale, a volte diventa estremamente più difficile trovare il dettaglio che le rende più importanti».
7 sett / 9 nov 2024
Rocca Manenti
Inaugurazione sabato 9 novembre, ore 11
Una mostra a cura di Intrepido Servizi informazioni: 0578 269204 o turismo@comune,sarteano.si.it