Lungo la strada che da Sarteano raggiunge la frazione di Castiglioncello del Trinoro, a quattro chilometri e mezzo dal paese, sulla destra, seguendo l’indicazione che scende nel bosco per 250 metri, si raggiungono tre strutture tombali etrusche visitabili delle numerosissime presenti. La zona di Molin Canale costituisce infatti un lembo di una vastissima necropoli che occupa tutta la collina: sulla sua parte sommitale, ovvero nella zona di Solaia-Macchiapiana-Poggio Rotondo, le deposizioni sono in gran parte databili durante il periodo orientalizzante (VII-inizio VI sec. a. C.), mentre scendendo più a valle, appunto nell’area di Molin Canale, si trovano strutture databili alla tarda età ellenistica (II sec. a. C.). Tra le numerose già scavate nel secolo scorso e nel dopoguerra, alcune sono state riportate in luce dal locale gruppo archeologico Etruria nell’estate 1996. Tre strutture sono particolarmente interessanti in quanto, pur essendo contemporanee, presentano ognuna una tipologia diversificata. La prima con lungo corridoio sul quale si affacciano piccole nicchie a più livelli, originariamente chiuse da tegole, con una camera di fondo con porta sagomata; la seconda con camera centrale e due camere laterali e la terza con ben 39 loculi lungo un corridoio a cielo aperto di quasi 14 metri, senza camera di fondo. Quest’ultima rappresenta l’anello di passaggio tra la tomba etrusca ellenistica e il colombario di epoca romana e ospitava in ogni nicchia una deposizione entro un’olla.