Beato Alberto da Sarteano: Ambasciatore della Fede e della Pace
Il Beato Alberto da Sarteano (1385–1450) è stato un francescano italiano, venerato dalla Chiesa cattolica per la sua instancabile opera di predicazione, diplomazia e promozione dell’unione tra le Chiese cristiane. Figura di spicco dell’Osservanza francescana, è noto per il suo impegno a mantenere viva l’eredità spirituale di San Francesco e a difendere la Chiesa cattolica in un periodo di grandi cambiamenti.
Gli Inizi: Vocazione e Studi Umanistici
Nato a Sarteano nel 1385, Alberto entrò nell’Ordine dei Frati Minori nel 1405. Dieci anni dopo, nel 1415, aderì al movimento dell’Osservanza, promosso da figure come San Bernardino da Siena. La sua formazione spirituale e intellettuale lo portò, nel 1422, a studiare a Verona sotto l’umanista Guarino Veronese. Questa esperienza arricchì il suo stile di predicazione, rendendolo uno dei più efficaci predicatori del tempo.
In stretta collaborazione con San Bernardino, Alberto diffuse il messaggio evangelico in numerose città italiane, tra cui Modena e le principali località toscane.
Missioni Diplomatiche e Predicazione in Oriente
Nel 1434 papa Eugenio IV lo inviò in Oriente per negoziare l’unione tra la Chiesa cattolica e quella greco-ortodossa. Durante questa missione, Alberto visitò Gerusalemme (1435) e divenne interprete al Concilio di Firenze (1439) grazie alla sua conoscenza del greco.
Successivamente, il papa lo incaricò di trattare con altre Chiese orientali: i Siri giacobiti, i Copti e gli Etiopi. Probabilmente nel 1440 iniziò la sua seconda missione in Oriente, dimostrando ancora una volta il suo profondo impegno per l’unità cristiana.
Ruoli di Governo nell’Ordine Francescano
Alberto non fu solo un predicatore e ambasciatore, ma anche una figura chiave nell’amministrazione dell’Ordine Francescano. Nel 1442 fu eletto ministro provinciale della Provincia Veneta, incarico confermato da papa Eugenio IV. Lo stesso anno il pontefice lo nominò vicario generale dell’intero Ordine, affidandogli il compito di restaurare la disciplina e l’osservanza della povertà francescana.
Nonostante le sue riforme, l’instabilità interna dell’Ordine portò nel 1443 all’elezione di un altro vicario generale, sostenuto da Filippo Maria Visconti, e Alberto dovette lasciare la carica.
Impegno per la Crociata e Altre Missioni
Nel 1443 Eugenio IV gli affidò un nuovo incarico: promuovere una crociata contro i Turchi, insieme a San Giacomo della Marca. Questo lo portò a operare nel patriarcato di Aquileia e ad incontrare personalità influenti dell’epoca, come Francesco Barbaro a Brescia (1444) e il marchese di Ferrara Lionello d’Este (1446).
Nel 1447 si ritirò a Milano, allora assediata da Francesco Sforza, ma continuò la sua attività di predicazione e supporto spirituale.
Il Lasciato Spirituale
Il Beato Alberto da Sarteano dedicò la sua vita alla Chiesa, lavorando instancabilmente per l’unità cristiana e la diffusione del messaggio evangelico. Pur non essendo mai stato canonizzato, è venerato come beato per il suo esempio di fede e dedizione.
Beato Alberto Oggi
La figura del Beato Alberto da Sarteano è ricordata con profonda gratitudine nella comunità francescana e nella sua città natale. La sua vita è una testimonianza di come la fede possa ispirare il dialogo, la pace e la riforma spirituale in tempi di difficoltà.
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