Uno scrigno di capolavori

La chiesa di San Martino, a unica navata, è uno scrigno di opere d’arte e arredi sacri senesi e fiorentini databili tra i secoli XIV e XVII, per una sala d’arte dedicata a Beccafumi. Provengono dall’antica chiesa di San Martino in Foro, distrutta nel 1841, alcune opere d’arte e arredi sacri dal XIV al XVIII secolo delle chiese di Sarteano e del territorio. Sono visibili due dipinti su tavola di Jacopo di Mino del Pellicciaio, la Madonna col Bambino detta “Madonna del cardellino” (datato 1342?) e il polittico raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Giovanni evangelista da S. Francesco; la tavola centinata di Andrea di Niccolò con la Madonna col Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano, il capolavoro dell’attività estrema di Domenico Beccafumi l’Annunciazione (1545-46), e le due tavole dell’Angelo annunciante e della Vergine Annunciata di Girolamo del Pacchia (da S. Lorenzo) del 1514 circa; infine una Madonna col Bambino in terracotta, di artista senese degli inizi del sec. XV (Giovanni Turino?) e un piccolo Crocifisso ligneo per la devozione privata riferito ad Antonio da Sangallo. Tra le opere più tarde sono esposte una bella tela di cultura manierista del fiorentino Niccolò Betti con l’Effusio Sanguinis (da Castiglioncello del Trinoro), quindi le grandi pale d’altare con la Visitazione di Matteo Rosselli (prima metà del sec. XVII) e con la Madonna in gloria col Bambino e Santi di Vincenzo Rustici (inizi del sec. XVII).

La chiesa su edificata nel 1844, presenta la facciata in travertino e cotto con pilastri e capitelli dorici. Nel campanile a vela è collocata una campana datata 1282.

ORARI DI APERTURA. Dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 18,00
GIORNI DI APERTURA. Da ottobre a maggio, a giugno e a settembre: sabato e domenica
A luglio e ad agosto: tutti i giorni escluso il lunedì

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